Sono andato a FOTOINDUSTRIA, a Bologna, un festival che si svolge per la seconda volta, e sono rimasto entusiasta dell’idea oltre che di certe immagini viste.
E’ un festival, organizzato dalla FondazioneMAST con cadenza biennale, che vuole mettere in relazione la fotografia legata al mondo dell’industria e la città.
Diciamo che il legame città-industria è sempre stato vivo, sopratutto nel secolo scorso, quando alla città storica si affiancavano città industriali, con le loro infrastrutture, con i loro alloggi, con i loro servizi e anche con i loro problemi.
L’opportunità che dà questo festival è quello di tentare una riappacificazione tra città storica e città industriale e ci riesce magnificamente: si passeggia per il centro di Bologna e si entra in palazzi magnifici, meritevoli di essere visti anche senza mostra, e si visitano varie mostre, abbracciate da affreschi, stucchi, ristrutturazioni contemporanee etc.
Andare per mostre significa curiosare e conoscere autori, magari non conosciuti, idee fotografiche nuove, vedere mondi documentati, aprire il cervello a nuove cose che si discostano dal quotidiano.
Andare per le mostre di questo festival significa scoprire nuovi luoghi che abbiamo, potenzialmente, sotto il naso tutti i giorni e non consideriamo o valutiamo come opportunità da scoprire.
La mia classifica delle mostre del FotoIndustria:
-1- PIERRE GONNORD -(ALTRI) LAVORATORI- Genus Bononiae Santa Maria Della Vita, via Clavature 8
-2- NEAL SLAVIN -RITRATTI DI GRUPPO- Spazio Carbonesi, via De’ Carbonesi 11
-3- DAVID LACHAPELLE -LAND SCAPE- Pinacoteca Nazionale, via Belle Arti 56
-4- EDWARD BURTYNSKY -PAESAGGI INDUSTRIALIZZATI- Palazzo Pepoli Campogrande, via Castiglione 7
-5- HEIN GORNY -NUOVA OGGETTIVITA’ E INDUSTRIA- Museo della storia di Bologna, via Castiglione 8
Non perdetevelo per niente al mondo [è fino al 01 novembre ed è gratis]